Da una parte la caccia spietata, ferocissima di un capitano franchista ai Resistenti, che ancora cercano rifugio nelle montagne della Spagna del 1944. Dall'altra, la fuga da quella violenza assoluta della sua piccola figliastra: in un universo magico, forse altrettanto mostruoso del fascismo dal quale si allontana. Ma dove un fauno più o meno bonario le detterà tre prove iniziatiche per uscire dal cerchio infernale.
Straordinaria fusione tra realtà e fantasia, realismo crudele e lirismo visionario, mescola difficile quanto miracolosamente riuscita fra brutalità della degenerazione militare e sensualità dell'incontro con la natura, fra l'horror e la fiaba dagli effetti speciali,
IL LABIRINTO DEL FAUNO è una delle grandi rivelazioni della scorsa stagione. E sull'opera plasticamente raffinata quanto moralmente esigente di questo regista di origine messicana, capace di realizzare indifferentemente in Spagna LA SPINA DEL DIAVOLO (2001), prodotto da Almodovar, come a Hollywood HELLBOY (2003), originali e creativi, sarà urgente ritornare di corsa.